Quando la moda ti salva la vita

Cari lettrici, questo post è un po’ diverso dal solito ed è anche molto personale, vuoi per il clima natalizio e l’anno che sta per finire, vuoi per il vento freddo che ti porta ad essere più casalinga e a stare un po’ di più anche con te stessa. Quando la moda ti salva la vita è stato pubblicato nel momento più suo. E’ un articolo che avevo scritto per il blog The Pro Age Woman, un network di donne guidato da Meri Frischman, nato per condividere argomenti, sostenere e aiutare altre donne. E racconta della mia esperienza, della mia passione per la moda che Meri ha creduto potesse in un qualche modo essere di ispirazione.

chiodo nero e abito rosso

La moda mi ha salvato la vita perché è stata la mia passione quando ho affrontato il cancro e la chemioterapia. E la domanda allora sorge spontanea: è futile parlare di moda? Non ci sono forse argomenti con più spessore e dignità che io possa recuperare dai miei studi umanistici? Qual è l’argomento più importante su cui scrivere quando ci si confronta con i temi della malattia e della vita? Ricordo la testimonianza di una signora sopravvissuta ad Auschwitz pensando al profumo e al colore di un limone che, per caso, aveva trovato nel lager. E’ futile allora parlare di un limone? Che valore ha un oggetto per ogni singola persona? Solo quello che ogni singola persona gli attribuisce. Perché assume il valore di una passione, la magia di un sogno che ti porta via e cancella il dolore e la sofferenza.

La moda è questo per me. Quando scrivo e scatto fotografie stacco con tutto quello che attanaglia la mia mente e inizio a volare, leggera, nel mio mondo incantato. Forse il destino di un blog, di tanta scrittura ripagata dai vostri preziosi commenti era proprio quello di sostenermi in questo strano periodo della mia vita. Ricordo, un giorno, volevo fare una fotografia indossando un abito a giacca dal taglio maschile, con i piedi nudi e con le unghie laccate di rosso. Avevo visto Nikole Kidman sulla copertina di una rivista patinata. Che bella che era! Che outfit fantastico fatto di contrasti tra l’abito maschile e lo smalto così femminile! Non che volessi paragonarmi a lei! Ma quel look mi faceva impazzire. Così ho aspettato il giorno giusto tra un ciclo di chemioterapia e l’altro, quello in cui le forze e l’energia ritornavano per potermi dedicare a questa mia sana pazzia. Dipinsi velocemente le unghie, anche se non potevo, visto che si spezzavano e cadevano, poi, dopo la foto, le ripulii immediatamente. Oggi, mi accorgo che il tempo della terapia è passato, non so come, di sicuro seguendo, a intervalli, anche le ali della mia fantasia.

Vi lascio il link al post in lingua originale che vi racconta come la moda ti salva la vita. E nel mio augurio di Natale per voi c’è lo stesso augurio che faccio a me, quello di continuare a seguire il proprio cuore. Perché se un giorno la vita dovesse decidere di prendere una direzione diversa da quella che voi avevate pianificato, allora saranno le vostre passioni a guidarvi verso la salvezza e la serenità.

Grazie Meri per aver condiviso il mio articolo e buon Natale a tutti!

 

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